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mercoledì 26 marzo 2014

FO - Panathlon, domani una serata dedicata alle donne

Panathlon Forlì: Domani, giovedì 27 marzo, alle ore 20.30 serata nei saloni dell'Hotel della Città dedicata alle donne.

Marzo è il mese della primavera, della natura che rifiorisce; è il periodo dell’anno dove l’intorno spinge a meditare e riflettere intingendo questi aloni di speranza e di particolari volontà. È il mese di una data, l’otto, che è internazionalmente la festa della donna, di quel 50% dell’umanità che non perde mai occasione di dimostrare specificità, tanto incantevoli quanto profonde e così capaci di sublimare un arricchimento dell’insieme degli insiemi, ovvero etica ed estetica.
Lo sport è una forma espressiva, perciò appartenente al mondo dell’arte, quindi un filone che si pone naturalmente sul sentiero degli approfondimenti, fra bellezza, significati, messaggi e, perché no, insegnamenti. Marzo, donne e sport, sono un solco che s’unisce e genera una letteratura di vita che il Panathlon Club di Forlì ha voluto stasera riproporre radioso sul proprio cammino. Lo farà intingendosi con le storie, le realtà e le lezioni di campionesse affermate, fra le gioie e gli incensi dei successi e le prove durissime che la vita, sovente, pone. E lo farà senza mai perdere il filo della speranza, del “si può ed è possibile”, anche quando la ragione si stende sul pessimismo più cupo, o sui lacci delle difficoltà magari stesi dall’intorno, o da quei pregiudizi che, al pari dell’ipocrisia, rappresentano una deviazione non positiva al corso quotidiano. Eccole qua le nostre grandi donne di stasera..  
Straordinario e, per tanti aspetti unico al mondo, l’esempio di Assunta Legnante.  Nata 36 anni fa a Frattamaggiore di Napoli con la dinamite nelle braccia, tanto da ereditare subito il nomignolo di “Cannoncino”, è divenuta presto una evidente nell’atletica leggera, su quei lanci dove tecnica e forza, si condensano in una gestualità suprema, come una trasposizione dell’ellisse d’esistenza. La prima parte della sua eccelsa carriera, le ha portato in dote due ottimi primati personali nel getto del peso, 19,04 metri all'aperto e 19,20 metri indoor, tutt’oggi miglior misura di sempre per una pesista italiana. Indi, due grandissime Medaglie ai Campionati Europei al coperto (Oro a Birmingham nel 2007 ed Argento a Vienna 2002), nonché l’Oro ai Giochi del Mediterraneo a Tunisi nel 2001. Capitana della Nazionale azzurra ai Mondiali di Osaka nel 2007, giunse alla partecipazione più prestigiosa alle Olimpiadi di Pechino, dove l’emozione per l’evento la frenò in qualificazione. Quelli cinesi dovevano essere i suoi secondi Giochi, ma nel 2004, ad Atene, non andò per un innalzamento della pressione oculare, presagio di ciò che sarebbe avvenuto in seguito. Nel 2009 infatti, dopo l’argento ai Giochi del Mediterraneo, mentre tornava ad Ascoli da un meeting, fu colta da improvvisa cecità all’occhio destro, il migliore. Sofferente fin dalla nascita di un glaucoma congenito, iniziò per lei un vero e proprio calvario, fatto di operazioni per salvare almeno quel che restava all’occhio sinistro, ma a fine 2011, anche la retina sinistra, cadde. Da quel giorno, i suoi occhi sono quelli del compagno Andrea, ma le sue facoltà interiori non l’abbandonarono. Lo sport è così divenuto un trampolino per reagire e rideterminarsi. A maggio 2012, annunciò l’intenzione di giungere ai minimo richiesti per le Paralimpiadi di Londra, sia nel lancio del peso, che nel disco. Morale: qualche giorno dopo, ai Campionati Italiani Paralimpici, batté il Record del Mondo nel peso, allora di 11,84, per ben due volte, con lanci di 13,24 e 13,27. Ed alle Paralimpiadi londinesi fu protagonista di un exploit incredibile. Dopo l’ottavo posto nel disco, specialità di cui era detentrice del Record Europeo, vinse l'Oro nel peso, stabilendo il Primato Mondiale con 16,74: una misura straordinaria ed impensabile. Nel 2013 ha poi trionfato ai Mondiali Paralimpici di Lione, vincendo l’Oro nel peso, con ritocco del Record del Mondo a 16,79 . Nella medesima rassegna è poi giunta 4° nel disco. Recentemente, agli Assoluti Paralimpici di Ancona, ha ottenuto il minimo della Federazione internazionale per partecipare agli Europei di Zurigo per normodotati, in programma ad agosto. E non è lontanissimo nemmeno il minimo per i Giochi di Rio de Janeiro...
Altra testimonianza della serata, ancora dal settore dei lanci, attraverso l’intervento di una gloria sportiva forlivese come Giuliana Amici: Di lei si sa tutto, del suo fisico non predestinato e del carattere indomito che l’ha invece eletta siamese al giavellotto; delle sue 47 Maglie Azzurre, dei sui 21 Titoli Italiani, della sua longevità e di quei Titoli Europei e Mondiali fra le master che la rendono persino attuale come atleta. Di lei però, è meno conosciuta ai palati fini dello sport, quella sua capacità da tecnico sopraffino nell’insegnamento e nella trasmissione, tanto da fungere da penate di vita per tutti le sue allieve ed i suoi allievi. In altre parole un primato ulteriore. Idem Giuliana Spada, grandiosa atleta (e chi scrive non finirà mai di dirlo), votata alle prove multiple dell’atletica che, come la maestra Amici, dalle 19 Maglie Azzurre ai 17 Titoli Italiani ed ai 6 Record Nazionali e la partecipazione ai più grandi eventi sportivi Olimpiadi comprese, ha oggi, mamma, la capacità peculiare di trasmettere ai giovanissimi quanto lo sport sia un fattore di crescita non solo fisica.  Dall’Edera Atletica Forlì, ci giungerà infine la testimonianza dell’ormai 38enne mezzofondista Judit Varga. Ungherese di nascita, naturalizzata italiana per matrimonio col forlivese ex azzurro del decathlon Alberto Donati, dopo esser stata per una dozzina d’anni tra le dieci migliori specialiste mondiali dei 1500 metri, è ancora oggi, mamma di due figli, una delle “lepri” più ricercate del panorama internazionale.
E che dire di una leggenda nazionale del volley come Cinzia Flamigni? Da Forlì, in un’epoca in cui la pallavolo femminile non era ancora così radicata nella città, seppe divenire perno azzurro nelle più grandi manifestazioni internazionali, nonché luminosissima star della mitica Teodora Ravenna, sodalizio col quale vinse 6 Scudetti e 2 Coppe Italia. Poi, terminato il lungo segmento da atleta, la scelta del difficile compito di allenatrice in un volley che, fra i tecnici, a dispetto dell’enorme diffusione fra le ragazze, è ancora profondamente maschile.
Altra testimonianza dell’originalità del rapporto donne-sport e vita, ci verrà dalla trentenne altoatesina, romagnola di residenza, Valentina Marocchi: tuffatrice di gran pregio, con una miriade di Tricolori, un Titolo Europeo Juniores e due Bronzi Assoluti. Poi, a 27 anni, nel pieno della sua carriera, la decisione di dedicarsi all’Arma dei Carabinieri e a quel ruolo di mamma che sta raggiungendo in questi giorni. Infine, un insieme di significati, di insegnamenti sul “si può”, di abbattimenti di preconcetti e miopie, ci verrà dalle “Mocciosette” del Rugby Forlì. Sport rude? Poco Femminile? Inadatto alle ragazze? No, dalla nostra città, un gruppo di giovani atlete ed una società lungimirante, han saputo raggiungere i vertici nazionali, ed una bella e vittoriosa esperienza in Inghilterra, dove il rugby è religione, con due successi su due incontri. In questa stagione, le biancorosse forlivesi, sono impegnate in 3 campionati: Coppa Italia Under 16, Coppa Italia Seniores, Campionato 7s Seniores. A tutt'oggi, in tutte e tre le competizioni, sono prime in classifica. Sarà un piacere ascoltare la capitana Weronika Zajac e le compagne, Homedje Gladys, Chiara Lamberti e Silvia Stoppa.

Ufficio Stampa Panathlon Forlì

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