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mercoledì 18 maggio 2016

FO - MotoGp, Reggiani a ruota libera. "Curioso per Lorenzo, Dovi non reagisce, Bastianini mi ha deluso"

Loris Reggiani: Pilota motociclistico dal 1980 al 1995 prima, voce del Motomondiale poi. Loris Reggiani (nella foto Mugellocircuit.it) mastica moto da molti anni. Chi meglio di lui per commentare gli ultimi avvenimenti della MotoGp e per un pronostico per il Gp del Mugello di scena questo fine settimana. Da tempo fuori dal giro, per scelta, con l'ex campione forlivese abbiamo parlato, in esclusiva, di questo e di altro. Reggiani  non si è di certo risparmiato, parlando davvero a ruota libera.


E' iniziato il mercato dei piloti: Jorge Lorenzo alla Ducati,  Maverick Viñales alla Yamaha. Cosa ne pensa? 
"Sono molto curioso di vedere cosa succederà, aspettiamo l'anno prossimo. Il mercato quest'anno è cominciato in anticipo. Secondo me non è bello sapere che per esempio Iannone correrà con la Ducati per un altro tot di gare. Preferivo quando il mercato iniziava più tardi. Ho una gran curiosità di vedere se Lorenzo ce la farà a guidare forte come fa con la Yamaha. Viñales invece non avrà problemi, è facile guidare la Yamaha, invece ho dubbi sulla Ducati".
Qual é il grande limite di Andrea Dovizioso?
"Il grosso limite di Dovizioso è la sfortuna. E' sempre partito molto veloce, e negli ultimi due/tre anni è migliorato molto a livello di velocità. La sfortuna lo frena psicologicamente. Forse il suo più grande limite è la difficoltà a reagire".
Tra gli emergenti, cosa pensa di Enea Bastianini?
"Lo vedo abbastanza bene, quest'anno mi ha deluso un po' perché me lo aspettavo come l'uomo da battere. Non guardando più dalla pista ma seguendo il mondiale dal divano non conosco bene tutti gli aspetti".
Nel fine settimana ci sarà il Gp al Mugello: qualche favorito? 
"Se dovessi puntare dei soldi lo farei, anche perché la quota è molto alta, su Andrea Iannone. Al  Mugello è sempre andato forte e poi il Mugello, per la Ducati, è la pista di casa".
Quanto le manca il lavoro sul campo?
"Non mi manca per niente. L'ho fatto per troppo tempo, prima come pilota e poi come commentatore tecnico. E' un lavoro che dopo qualche anno è un po' ripetitivo, un conto è andare in giro per il mondo se c'è un senso vero come correre in  moto, poi facendolo per lavoro diventa troppo pesante".


Simone Feroli


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