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venerdì 24 aprile 2015

FO - Ciclismo, intervista a Patrizia Piancastelli

Asd Scatenati: Patrizia Piancastelli è nata il 9 aprile 1969 a Faenza (Ra) dove risiede tuttora insieme al marito Alberto Razzi, anche lui ciclista. Alta 163 centimetri per 49 chili di peso è una scalatrice pura e soffre i percorsi con troppa pianura. Per questo predilige i percorsi lunghi e con molta salita. Si definisce una… agonista ma non troppo perché per lei il ciclismo è bello anche senza il numero sulla schiena.

Nella sua carriera ha ottenuto due vittorie assolute e una serie impressionante di vittorie di categoria e podi, sia assoluti che di categoria. Fra questi ultimi spiccano il secondo posto di categoria nel percorso lungo della GF Selle Italia del 2014 e i terzi posti di categoria nel lungo della Nove Colli del 2013 e 2014. È freschissima dell'ottima prestazione sul percorso lungo della GF Firenze De Rosa, dove in una fredda giornata ha centrato la sua seconda vittoria stagionale di categoria e un prestigioso terzo posto assoluto.
Patrizia, come è nata la tua passione per il ciclismo?
Ho iniziato a pedalare quando ho conosciuto mio marito Alberto, all'inizio degli anni Novanta. Lui usciva in bici con i suoi amici e io restavo a casa, così ho voluto provare. All'inizio andavo con la city bike, ora l'allievo ha superato il maestro.
Hai un campione preferito, uno sportivo di riferimento?
Sinceramente no.
A parte tuo marito Alberto, c'è un personaggio che per te come ciclista è stato determinante o influente?
Nessuno in particolare, ma di fatto lo sono stati i tanti amici che mi hanno trascinato e coinvolto in questa passione con i loro consigli e le uscite in compagnia. In particolare in questi ultimi anni, cioè da quando sono arrivata nel team degli Scatenati, mi sento molto più valorizzata perché mi sento parte di un gruppo di amici. Questo mi ha aiutata molto sia come persona che come atleta e grazie a questa bella atmosfera ho ottenuto risultati migliori rispetto alle precedenti stagioni.
Come è cambiato - se è cambiato - il tuo approccio di andare in bici rispetto a quando hai iniziato a gareggiare?
Il mio allenamento è diventato più meticoloso, con quelle uscite mirate che sono necessarie per raggiungere i risultati di alto livello. Questo ha influito sull'organizzazione delle mie giornate, per riuscire a conciliare la bici con il lavoro.
Qual è la tua occupazione?
Sono un'artigiana ceramista nel laboratorio artigianale di mio marito Alberto, un'attività molto diffusa a Faenza, famosa proprio per la ceramica artistica. In realtà noi produciamo una linea moderna di terrecotte, oro, smalti, oggettistica di arredamento. Mi sono diplomata all'Istituto d'Arte come ceramista e mi occupo di stampo e decoro.
Quante ore riesci a dedicare alla bici ogni settimana?
Nel weekend faccio 2 uscite da 4 ore o più, poi durante la settimana altre 2-3 uscite da circa 2 ore.
Come ti alleni? Ti affidi a un preparatore? Utilizzi strumenti come il cardio e il powermeter oppure vai a sensazioni?
Mi alleno da sola a sensazioni, magari seguendo tabelle e schemi che leggo su internet o le riviste per migliorare gli aspetti in cui sono carente. Per testare la mia condizione mi cronometro sulle due salite di Montalbano e delle Calbane, vicino a casa mia.
Qual è il tuo rapporto con le altre ragazze dell'ambiente?
Buono e cordiale. Con quelle della mia zona come Monica Bandini si esce anche insieme.
E con i compagni di squadra che pedalano al tuo fianco?
Loro sono persino esagerati perché stravedono per me e mi sopravvalutano. Vorrebbero sempre strafare ma io non sono Wonder Woman e non su tutti i percorsi mi trovo a mio agio. Per esempio soffro le granfondo da passisti, ma loro vorrebbero che io fossi sempre là davanti e fanno davvero tantissimo per me.
Vi allenate insieme? Chi decide la gestione della gara?
Sì, spesso riusciamo ad allenarci insieme soprattutto grazie ai loro salti mortali per poterlo fare.  La gara la gestiamo a seconda delle fasi: il ritmo lo detto io in salita, mentre loro prendono in mano la situazione nei tratti vallonati e di pianura.
Quest'anno hai già ottenuto due vittorie e diversi podi di categoria più il freschissimo terzo assoluto di Firenze. Stai raccogliendo quello che ti aspettavi?
Firenze è stato un di più, così come anche il risultato della Via del sale. A Laigueglia e Riccione ero andata per allenamento. Quindi sono contenta, ho raccolto anche più di ciò che mi aspettavo.
Quali sono i tuoi obiettivi principali per il prosieguo della stagione 2015?
Amo la salita, quindi i miei obiettivi sono le granfondo lunghe e dure come la Stelvio-Santini, la Sportful Dolomiti Race e poi sarò fra i fortunati che andranno alla Maratona dles Dolomites. Alla Nove Colli, come in tutte le gare così importanti e affollate, punterò a migliorare il mio tempo prima che al piazzamento, ma non mi sbilancio.
Qual è stata la tua gara più bella, quella che ricordi più volentieri?
La Sportful Dolomiti Race del 2013 quando insieme a Stefano Laghi e Gabriele Bentivogli - il nostro atleta più giovane - ho conquistato il terzo gradino del podio assoluto. A parte il piazzamento ricordo la sensazione dell'impresa: la gara dura, lunga, l'emozione nel salire sul podio in una gara così importante.
Un tuo sogno nel cassetto da ciclista?
Ancora un bel piazzamento in una gara importante. Ma io dico sempre che la cosa più importante è essere in piedi il lunedì mattina e non farsi male.
Per finire, che cosa è il ciclismo per Patrizia Piancastelli?
Per me è una valvola di sfogo e un divertimento. Quando hai un problema o un pensiero puoi uscire da sola anziché andare in coppia o in gruppo. Così vedi posti bellissimi e ti rilassi.
Grazie Patrizia, in bocca al lupo!
Informazioni:
Gli Scatenati - sito ufficiale

Ufficio Stampa Asd Scatenati
foto Ufficio Stampa Asd Scatenati

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