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martedì 18 febbraio 2014

Mi ritorni in mente...Roberto Soldà


Sentire il peso di essere l'erede designato di un certo Gaetano Scirea non deve essere stato semplice per lui, libero classe 1959 nativo di Valdagno. Eppure è quello che si è sentito dire a soli 24 anni. Cresciuto nelle giovanili del Ravenna, il ragazzo indossa la casacca giallorossa per due stagioni, dal 1979 al 1980 totalizzando 46 presenze. Passa poi al Forlì. E' la stagione 1980-1981 e Soldà gioca 29 partite andando in gol per ben tre volte in un torneo dove i Galletti arrivarono noni in serie C1. Gioca indifferentemente in difesa, come ultimo baluardo prima del portiere e dove dà il meglio di sé - e a centrocampo. In carriera venne anche schierato, in una sola occasione, col numero 10. Dopo la doppia esperienza in Romagna passa all'Atalanta, all'epoca squadra dove spesso e volentieri pescava la Juventus, come accadde proprio a Gaetano Scirea.
A Bergamo gioca dal 1983 al 1986, raccogliendo 81 gettoni e quattro reti. "E' lui l'erede di Scirea" e con questo peso passa proprio alla Juventus. L'esperienza dura solo un campionato, quello 1986-'87 ed è qui che scenderà in campo con la maglia numero 10, nella partita in casa della Fiorentina. Rino Marchesi, allora tecnico dei bianconeri, giustificò così la sua scelta: "Soldà può essere valido anche a tutto campo, mancatomi Bonini ho pensato a lui proprio per le sue risorse nella corsa, assistite da un buon tocco di palla".
Alla Juventus non lascia il segno forse perché troppo timido e poco autoritario come invece dovrebbe essere il leader difensivo bianconero: al termine della stagione scenderà in campo soltanto in sedici occasioni. La società piemontese lo manda al Verona: 56 presenze e zero reti in due campionato. Dal 1989 al 1992 indosserà la maglia della Lazio dove si distinse per la sicurezza data a tutto il reparto difensivo. Chiude la carriera da calciatore nel 1993 dove aver giocato 27 volte e siglato due reti con la casacca del Monza. Diventa allenatore prima al Chiasso, poi al Montichiari. Ora è un dirigente: attualmente è il direttore tecnico di una piccola squdra bergamasca di Eccellenza, il Ciserano.

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