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lunedì 20 gennaio 2014

Mi ritorni in mente... Christian Lantignotti

Crescere, calcisticamente, a fianco di giocatori del calibro di Gullit, Van Basten, Rijkaard, Baresi, Maldini e agli ordini di un allenatore come Arrigo Sacchi non è cosa di tutti i giorni. Non lo è nemmeno collezionare dieci presenze in quella squadra stellare e facendo concorrenza ad Evani, Donadoni, Gullit. Un sogno, una favola. Un sogno realizzato da Christian Lantignotti, centrocampista milanese classe 1970 che in quel Milan stellare ha militato dal 1988 al 1990 collezionando appunto dieci gettoni e vincendo tutto quello che c'era da vincere. Certo, non era titolare. Ma crescere nel vivaio rossonero, esordire in prima squadra, in quella squadra, ed essere considerato un valido cambio per i titolari non può essere che un'esperienza indimenticabile. In rossonero però Lantignotti rimane soltanto due stagioni.
Il Milan lo cede e lui esplode: Reggiana, Cesena - 56 presenze e sei reti dal 1991 al 1993 - e ancora Reggiana, poi Cagliari e Padova. Lì è titolare, gioca, si fa apprezzare, segna, esplode. Poi ancora Treviso e Monza. A 31 anni indossa la casacca bianconera del Siena ma qualcosa non va: entra in campo soltanto in tre occasioni. Lo chiama il Forlì, in serie C2 e sembra di rivedere il giocatore dei primi anni: incanta il pubblico del "Tullo Morgagni" con le sue giocate ed i suoi gol: ben 13 in 29 partite. Cambia maglia e va al Bellaria: 29 gettoni e 7 gol. Torna al Forlì ma non è più come la prima volta: le presenze sono soltanto 10 ed i gol 2. Poi arrivano Cesenatico, i sammarinesi del Penna Rossa, poi Novalmarecchia, Sanvitese e ancora Penna Rossa, dove chiude la carriera. Tanti i gol segnati in carriera, tante le giocate, tanti gli applausi dei tifosi, le ovazioni. Ma forse, Lantignotti, non dimenticherà mai quella volta che si è allenato con Gullit, Van Basten, Rijkaard, Baresi, Maldini e agli ordini di un allenatore come Arrigo Sacchi...

foto Magliarossonera.it

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