Calcio: Uno scandalo legato alle scommesse è scoppiato nelle scorse ore in LegaPro e in serie D. Questa mattina sono intervenuti in conferenza stampa, per chiarire la situazione, Vincenzo Antonio Lombardo, procuratore capo direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed il questore Giuseppe Racca. I due hanno raccontato alcuni particolari dell'inchiesta denominata "Dirty Soccer".
Queste alcune dichiarazioni riprese dal sito Tuttolegapro.com: "Quest'indagine è il frutto di un lavorto durato 8 mesi, i risultati li definisco clamorosi e interessano tutti gli italiani. Tutto nasce dalle indagini sulla cosca Iannazzo: scopriamo che Pietro Iannazzo entra in contatto con soggetti del Neapolis, squadra del Girone I di Serie D. Estendiamo le intercettazioni a questi dirigenti e costruiamo due associazioni per delinquere finalizzate alla frode sportiva.
Muovendo su questa linea troviamo quindi un’altra associazione, più pericolosa, formata da soggetti che si trovano all’interno della Pro Patria. Attenzioniamo allora il campionato di Lega Pro e scopriamo partite oggetto di combine. Questi soggetti tramano per estendere la combine anche in partite di Serie B e ancor più importanti.
Vi sono altre partite, oltre a quelle emerse quest'oggi, che sono oggetto di attenzione. Ma non abbiam elementi per dire che la combine vi sia svolta, anche se i sospetti restano. Il fenomeno legato alle scommesse clandestine è tutt'altro che risolto.
Ci sono una serie di soggetti che non siamo riusciti a fermare, che vanno e vengono da Malta, Albania e Slovenia. Sappiamo che altre procure hanno qualche spezzone di indagine. (...). Palazzi ci ha chiesto di avere informazioni per poter procedere. Ci ha detto che questa operazione da un lato procura sfiducia negli appassionati di calcio ma dall'altro creano fiducia perché dimostra che c'è gente che lavora per un calcio più pulito (...). In tutto vi sono 77 indagati, l'indagine non è chiusa. Di alcuni non abbiamo dati i nomi ma hanno ricevuto avviso di garanzia. Ci sono state due perquisizioni, a Sambiase e Lamezia.
E' coinvolto anche un elemento della Polizia di Stato della Questura di Ravenna: era uomo di fiducia di Di Lauro che riteniamo elemento fondamentale dell'organizzazione e direttamente scommetteva sulle partite" (...). C'è un sottobosco di sportivi che si vendono per poche migliaia di euro, nel capo di imputazione viene contestata oltre la frode sportiva anche la corruzione tra privati, che dal legislatore viene sanzionata con una pena che arriva fino a 9 anni (...). A Santarcangelo il magazziniere ha il controllo dello spogliatoio tramite 3-4 giocatori che controlla e paga dopo aver ricevuto i finanziamenti (...)".
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martedì 19 maggio 2015
FO - Calcio, scandalo scommesse in LegaPro e serie D: "A Santarcangelo..."
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