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lunedì 12 dicembre 2016

FO - Basket, Unieuro: "Ditemi voi dove è finita la dignità"

Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: 11 dicembre 2016, ore 18. Campionato serie A2, girone Est, 12a giornata. Unipol Arena, Casalecchio. Virtus Segafredo Bologna 82 - Unieuro Forlì 68 (Qui le pagelle) "Ditemi voi dove è finita la dignità".  F. De Gregori.
Si torna a Bologna, in un pomeriggio nebbioso e grigio che non lascia presagire proprio nulla di buono. E si torna a Bologna per farsi prendere a schiaffi per la seconda volta in meno di un mese.
Si parte nel primo pomeriggio, direzione Casalecchio. Sappiamo esattamente cosa aspettarci: la Virtus è capolista (10 vinte e 2 perse), squadra quadratissima, molto ben allenata ed allestita per risalire al più presto; Forlì (penultima) annaspa paurosamente alla luce non tanto dei risultati recenti quanto dell'attuale e precaria situazione ambientale.
Sì, lo sappiamo. Così, l'ennesimo, encomiabile pullman Marini (a cui si aggiungono parecchie vetture private) parte da Forlì per emergere dalla nebbia nei pressi dell'Unipol Arena. Si riesce a parcheggiare, non prima di aver testato l'enorme abilità di guida del bravo autista, costretto dall'esemplare organizzazione presente ad eseguire inutili manovre carpiate, raggruppate e  rovesciate (tipo Cagnotto...) davanti all'ingresso, per poi doversi fermare e scaricarci su pendenza paurosamente prossima al 37%.
Scala di ferro esterna (un classico a Bologna) e si entra. L'Unipol Arena è vasta, ombrosa, nera e lievemente funerea, ma ci siamo: 250/300 forlivesi, per amore, solo per amore (e pregherei chi di dovere di non sottovalutarlo nè darlo per scontato, in futuro...).
C'è un tizio col megafono a presentare le squadre (tipo festa di piazza), c'è il sentito omaggio ad Alberto Bucci, uno degli artefici di quella delirante mezza annata cestistica che ci ha portato sappiamo bene dove, c'è la Virtus con i suoi tifosi. Chi non c'è, purtroppo, è la squadra biancorossa. 14-0 a 4'26". Primo canestro a 4'07" (Rotondo), e qui abbiamo capito esattamente come si sarebbe messa. Garelli prova la zona per gran parte dell'incontro, ma la Segafredo tira da 3 con il 46% (29% per Forlì) e non ce n'è per nessuno. A metà incontro siamo 44-24, c'è giusto il tempo per farsi rapinare al bar: 2 euro per un bicchiere (carta) d'acqua (naturale) e 5 per una piadina che di romagnolo ha ben poco, ma vabbè...
Riprende il gioco e la musica non cambia. La Virtus gioca da sola, difende tosta, ruota tutti
i giocatori (tranne Ndoja infortunato), segna e regna. Forlì non capisce proprio nulla di tutto ciò e alla fine del terzo quarto è sotto 66-40. E' una specie di mattanza, mitigata dal generoso minutaggio delle seconde linee bianconere, che permette a Forlì di fissare il finale sull'82-68, che scritto così pare meno brutto di quello che è in realtà... Squadra demotivata, elementi in enorme difficoltà fisica ed emotiva: dai tifosi fioccano sonori i fischi e le richieste di dimostrazione di possesso di attributi, dignità e senso della vergogna.
Finisce così, con il coach che uscendo manifesta ancora una volta il proprio dissenso nei confronti dei tifosi che lo criticano. Un gran brutto vedere, questo sì. E adesso aspettiamo di conoscere quali saranno le annunciate mosse per rappezzare questa penosa situazione.
Domenica a Mantova (14 punti), poi Santo Stefano con Imola: non un programma leggero, di sicuro. Ma da affrontare con  dignità. Se non altro.

Anna Mazzotti

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