I risultati di sabato hanno allontanato i biancorossi dalla salvezza diretta, che ora dista cinque punti. Insomma, perdere il derby sarebbe un harakiri. "L'obiettivo è non perdere ma anche il pareggio sarebbe una sconfitta – il commento senza giri di parole di Davide Germondari - serve solo un risultato. In questa settimana abbiamo lavorato bene, dunque dovremo cercare di giocare al meglio le nostre carte. Sarà una partita di cattiveria, un esame per vedere se abbiamo carattere, l'estetica domani non conta. Per il Ravenna è una delle ultime spiagge, le loro motivazioni potrebbero essere pure superiori alle nostre, hanno molto di più da perdere. Dovremo pensare a questa sfida come una finale, l'ultima partita del campionato".
Il Rimini viene da due sconfitte consecutive e i festeggiamenti mancano dal 14 novembre, in poche parole è passata una vita dall'ultima vittoria. Germondari suona la carica chiedendo l'aiuto ai senatori. "Spero che più esperti si rendano finalmente conto di dove siamo, ho cercato di lavorare sull'approccio iniziale, perché nelle ultime due partite contro Ponte Rodoni e Young Line siamo stati imbarazzanti, ci vuole dunque uno spirito diverso. Con il problema del gol dovremo conviverci fino alla fine della stagione, quindi il gruppo adesso dovrà dimostrarsi più unito che mai. Mi aspetto un salto di qualità da parte dei più 'maturi' ".
Biancorossi che hanno una memoria nostalgica della partita d'andata quando il 5-1 griffato Piergallini, Moroni (bis), Pasqualini e Barducci consentì di balzare al comando del campionato dopo 23 anni, in sostanza scrivendo una pagina di storia che si sta trasformando in un romanzo dark fantasy. "Partita larga nel punteggio, l'unica volta che abbiamo segnato quanto si deve, non bellissima, ovviamente il ricordo è speciale. Questa partita potrà affondarci oppure permetterci di ritrovare un po' di speranza, dovremo essere concentrati, ci giochiamo tantissimo".
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