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venerdì 4 settembre 2015

FO - Calcio, Forlì Fc: le reazioni del presidente Fabbri e dell'assessore Samorì dopo la sentenza del Coni

Forlì Fc: Dopo la sentenza del Coni che ha lasciato intatto il numero di squadre partecipanti alla LegaPro, ovvero 54, arrivano le reazioni del club biancorosso e dell'amministrazione comunale, per mano rispettivamente del presidente Stefano Fabbri e dell'assessore Sara Samorì.
Reazioni che arrivano direttamente dai loro profili Facebook. Il presidente Fabbri è duro: "Neppure il CONI ha avuto il coraggio di contrapporsi hai poteri forti e fare giustizia. Ci siamo battuti in tutto e per tutto e con noi la nostra amministrazione Comunale. Non è servito. Come non è servito dimostrarsi onesti e leali in un campionato con 30 partite falsate. Ma noi cari amici e tifosi resteremo così. Puliti. Questa è sempre stata la nostra forza e sempre lo sarà. Domenica carichi come non mai inizieremo il campionato che ci è stato imposto da un'ingiusta sentenza sportiva. Che però ci consentirà di affrontare squadre blasonate come il Parma o derby infuocati come contro il Ravenna. Noi siamo superiori ! E lo dimostreremo festeggiando in occasione della prima partita casalinga, nel rinnovato Stadio Morgagni, la nostra vittoria quella della lealtà. Questi torti ci daranno uno stimolo in più, una carica in più, una gran voglia di riscatto. E ve lo dimostreremo!!! Sempre e comunque FORZA FORLÌ!!!".
Più pacata è Sara Samorì, assessore allo sport del Comune di Forlì: "Ripartiamo da qui per (ri)dare un senso a ciò che è accaduto nel mondo sportivo e calcistico "nostrano". Perché Forrest? Forrest è il prototipo dell'"eroe buono", umano, positivo. La sua serenità davanti ai dispiaceri della vita, la sua capacità di accogliere le cose per quello che sono e per quello che portano con loro, la mancanza totale di quella arrendevolezza che porta le persone normali a crollare sotto il peso delle ingiustizie. La prima considerazione, è la seguente: questa nostra società, avrebbe davvero bisogno, finalmente, non di un "ministro", ma di un MINISTERO allo SPORT che dettasse la linea pedagogica ed esercitasse con coraggiosa autorità morale il suo ruolo di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive, senza abdicare "mai" a quel ruolo. La seconda: se la nostra vicinanza e il nostro impegno - in quella che oggi è a tutti gli effetti anche una battaglia per la legalità a fianco del calcio forlivese - era importante, oggi quell'impegno lo triplichiamo. Lo rilanceremo. Contiamo su un Presidente d'altri tempi: appassionato, capace, cristallino e coraggioso Stefano Fabbri. La terza considerazione: noi oggi andiamo a disputare la SERIE D come una LEGAPRO. Perché sportivamente ce la siamo guadagnata in campo. Con un gioco pulito. Oggi, non ci fermiamo, corriamo, più di prima, a perdifiato, trascinando la città, uno stadio, in derby che si riveleranno mirabolanti e coinvolgenti. Con la passione e la tenacia che ci contraddistingue, che contraddistingue questa combattiva e ribelle Città. Con i tuffi al cuore. Con emozione. Con timore. Con amore. Come in un'arena. Lo faremo, con l'esempio che sapremo dimostrare. L'esempio di una città, Forlì, che elevandosi, attraverso lo sport, si candidata a Città della legalità sportiva. In fondo, come sosteneva Forrest, "penso che a volte non ci sono abbastanza sassi". Non "martiri", quindi, ma agenti attivi del Cambiamento."

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