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venerdì 20 febbraio 2015

FO - Calcio, la Pistoiese e l'incubo del 'bidone' brasiliano

Us Pistoiese: Anno di grazia 1980. La Pistoiese, dopo oltre cinquant'anni, si riaffaccia in serie A. La stagione 1980-1981 è quella delle riaperture delle frontiere, dunque spazio ad uno straniero per squadra. Molte compagini pescano in Brasile. Così fa la società toscana che manda nel paese del samba il vice allenatore Giuseppe Malavasi. Obiettivo di mercato Palinho, attaccante del Palmeiras. Invece Malavasi rimane letteralmente stregato dal suo ex compagno di squadra, ora al Ponte Petra - 17 gettoni e 2 gol -, Luís Sílvio Danuello o semplicemente Luís Sílvio. Nel Palmeiras, va ricordato, gioca quindici volte e segna due reti. Ha un tocco importante, visione di gioco, tutte caratteristiche per sfondare anche in Italia. Vent'anni, 165 centimetri di altezza per 62 kg, il funambolo verdeoro arriva nel nostro paese. Scende dall'aereo e per un errore dovuto alla lingua, dice di essere una punta quando invece è un centrocampista. In Italia non si impone, giocando appena sei partite. Senza riuscire a mettere in mostra le sue indiscusse qualità. Se ne torna in Brasile, per diventare protagonista nel San José, squadra di seconda divisione paulista. Tutto bene. Se non fosse che in Italia lo ricorderanno come il bidone per eccellenza tra gli stranieri arrivati in Italia. Peggio di Renato, altro brasiliano, alla Roma nel 1987. Dato l'addio al mondo del calcio, ora vive vendendo ricambi per macchine industriali. Su di lui si erano create varie leggende metropolitane, una di queste lo voleva addirittura vendere gelati allo stadio di Pisa. Per la cronaca, in quella Pistoiese militava anche un certo Marcello Lippi.

foto Wikipedia.org

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