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venerdì 29 agosto 2014

Storie di volley... Giacomo "Jack" Sintini

Giacomo è un ragazzino sveglio. E’ nato in un piccolo paesino romagnolo, Lugo, ma si è trasferito presto nella poco lontana Bagnacavallo. Ha una grande passione, ovvero la pallavolo. E’ bravo, ci sa fare. E comincia a giocare fin da piccolo. Chi lo vede dice che sì, non se la cava male, anzi, ma è troppo giovane per sapere se diventerà un campione. A 13 anni entra a far parte del settore giovanile di quel Porto Ravenna che, proprio come il Bologna degli anni d’oro, “tremare il mondo fa”. Giacomo, o come lo ribattezzano quasi immediatamente gli amici Jack, inizia a fare sul serio. Si applica. Si allena. E la determinazione, la tenacia, la voglia di migliorare sempre lo accompagnerà per tutta la vita.
Entra nel giro delle nazionali giovanili e cosa combina? Si porta a casa un oro agli Europei e uno ai Mondiali pre-juniores. A 18 anni. Niente male. Jack lascia il settore giovanile dei ravennati nel 1998 ma non cambia casacca, anzi. Entra in prima squadra e vi farà parte fino al 2000. Ma il ragazzo vuole fare esperienza e a 21 anni va nella vicina Forlì, in serie A1, a fare il titolare. Stagione sportivamente sfortunata ma è il primo mattoncino della sua carriera. L’anno successivo finisce nientemeno che a Treviso. Un’annata straordinaria quella nella popolare Sisley, altro squadrone di quegli anni: Supercoppa Italiana, esordio in Nazionale e subito una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo. Dopo Treviso arriva Perugia, tappa fondamentale per Giacomo. Qui troverà la maturità pallavolistica e soprattutto la consapevolezza di poter fare sempre meglio. In Umbria a livello di club non arrivano soddisfazioni di squadra ma viene premiato come migliore palleggiatore di A1. Ma non solo. Forse, la cosa più importante di quelle annate è l’aver trovato l’amore. Arrivano soddisfazioni anche in Azzurro: un oro agli Europei e un bronzo alla Grand Champion Cup.
Dopo Perugia, dal 2005 al 2007 Jack sbarca a Macerata: vince Scudetto, Coppa Cev e il titolo di miglior giocatore della finale di questa competizione europea. Mica male, per l’ex ragazzino di Lugo. A 26 anni ha un palmares ricco. Ma non finisce qua.  Il richiamo di Perugia è forte e Sintini indossa nuovamente la maglia della compagine umbra: vince una Challenge Cup ed anche questa volta viene eletto miglior palleggiatore della finalissima. Arrivato a questo punto della carriera, tenta l’avventura nel campionato russo. Lo ingaggia il Vg Belgor’e, ma l’esperienza a migliaia di chilometri dall’Italia non è positiva. Partito titolare, ad un certo punto del torneo perde il posto a favore di un parente del patron. All’inizio del 2013 torna in Italia, a pochi chilometri da casa, ovvero a Forlì. Per la seconda volta. E per la seconda volta il torneo finisce con una retrocessione. A 34 anni Giacomo è soddisfatto di quanto realizzato in carriera. Ma vuole confrontarsi con altre realtà, come fatto col campionato dell’ex Urss. Vuole portare in alto i polacchi del Jastrebski Wiegel di coach Lorenzo Bernardi. Ma fa in tempo solo ad assaggiare questa esperienza. Una malattia lo colpisce. All’improvviso. Su di lui l’attacco di un timore al sistema linfatico. L’anno che si trova ad affrontare è duro. A volte drammatico. Ma l’amore della sua famiglia e la preghiera, come più volte ricordato dallo stesso Sintini, compiono il miracolo. Dopo dodici mesi torna in campo. Lo vuole il Trentino Volley. Una corazzata. Per lui è già un sogno poter calcare di nuovo i palazzetti d’Italia. Ma il sogno non è finito. Nella finalissima dei playoff scudetto il titolare si infortuna. Tocca a Jack. Lui va che è una meraviglia e Trento vince. Il sogno si è concretizzato. La vittoria del premio come miglior giocatore della finale playoff, lo scudetto, il Mondiale per Club e la Coppa Italia vinti in Trentino sono solo il contorno di una storia magnifica. Il presente dice Vibo Valentia in A2: obiettivo, tornare nella massima serie e continuare a vincere.

foto Wikipedia.org

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