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giovedì 5 maggio 2016

FO - Basket, Unieuro: La voce dei tifosi di Anna Mazzotti

Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: Rimini, 4 maggio 2016. PalaFlaminio, 2° turno, seconda fase. Crabs Rimini 58-Unieuro Forlì 63.

"Chi vince festeggia, chi perde spiega." J. Velasco.


Playoffs contro Rimini, seconda puntata. Cominciamo dalla fine. Forlì batte Rimini 63 a 58, vola sul 2-0 e passa il primo turno dei playoffs, in attesa che la bella fra Cecina e Borgosesia stabilisca chi incontrerà in semifinale. Fino a qui ci siamo, tutto bene. Analizziamo però dal punto di vista ambientale come ci siamo arrivati, a questa "fine".
Domenica scorsa, a Forlì, abbiamo gustato un assaggio di quello che poteva essere il clima da derby in chiave playoffs. La partita di ritorno ha amplificato questo effetto, presentando però una situazione logistica da bocciatura solenne.
Inesistente la preannunciata cartellonistica che dal casello Sud avrebbe dovuto guidare i tifosi ospiti a destinazione (per fortuna l'esperienza non manca ai supporters biancorossi...) e, purtroppo, struttura inadeguata a questo genere di prove altamente impegnative il PalaFlaminio: sauna per 40' a causa di 2000° percepiti senza possibilità di ricambio d'aria e fumo permesso all'interno del corridoio d'ingresso senza che chi si occupava di ciò battesse ciglio o mostrasse interesse, con danno anche per chi si trova sul campo per giocare una partita così importante. E qui è da rivedere anche il concetto di civiltà (legalità?) oltre a quello di efficienza.
Detto questo (con dispiacere), e a parte questo, c'è da dire che per i tifosi forlivesi la serata ha rappresentato un vero momento di esaltazione collettiva. Non per il gioco, non per la pura tecnica, ma per lo spettacolo e la suspence. Tifo alle stelle, nella bolgia più assoluta, tutti davvero bravissimi i 500 a farsi sentire, orchestrati magistralmente dagli Ultras, seminudi e fradici ma sempre sul pezzo, carichi come solo per un derby si può essere.
Dei 40 gloriosi minuti cosa ricordiamo ora, a mente fredda?
Un grande Rotondo, mai visto così grintoso, un furioso e assurdo battibecco fra panchina Crabs e tifosi forlivesi, coach Bernardi che conferma la sua tendenza a bivaccare all'interno del campo, un enigmatico striscione recitante "cì fiol d'un bagnein" (rivolto a chi, non è dato sapere..), il nostro Seba Vico che si scassa un ginocchio scivolando su una chiazza di sudore (vedi al capitolo efficienza di cui sopra), faccenda grave e non ammissibile in nessun caso, e, (poco) dulcis in fundo, un arbitraggio atroce, avvilente ed incomprensibile da entrambe le parti.
Partita brutta? Sì. Gioco scadente? Forse. Ma siamo qui, 2 a 0, si passa alle semifinali e si cerca di recuperare gli infortunati. I prossimi impegni saranno pesanti, al meglio delle cinque partite: la squadra deve ritrovare compattezza, alcuni elementi fiducia e nuovo entusiasmo.
C'è bisogno di tutti e che tutti ci credano. E mentre ancora risuonano nelle orecchie le note di un potentissimo Romagna mia, negli occhi ancora brilla quella che (parere personale) rimane la vera perla della serata: Ferri che, alla sirena finale, saluta a modo suo gli inferociti tifosi di casa...

Anna Mazzotti


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