Roberto Vianello: “Ciò che mi interessa chiarire è che il Basket Ravenna intende fare fronte compatto per superare le traversie che sono intervenute recentemente ed è impegnato per proseguire il percorso intrapreso in questi anni. Intendo confermare il mio impegno in termini di tempo e di denaro in sede di costruzione del budget, ma è chiaro che non potrò sostenere da solo il costo di un campionato di serie A.
Da questo pensiero e dalle numerose offerte di aiuto giunte a me e ai miei collaboratori in questi giorni è nata l’idea di richiedere aiuto alla città, per valutare la risposta del nostro popolo e della classe imprenditoriale.
Specifico che, qualora non si raggiunga la permanenza in serie A, restituiremo le somme di denaro donate a chi avrà creduto in noi; per questo motivo non intendo utilizzare il termine “colletta”, quanto di “condivisione di risorse” per un fine che coinvolge tutti. Il messaggio che vogliamo fare passare è che “noi vogliamo continuare a giocare”, ed insieme possiamo farlo”.
Il termine del 10 giugno? “Si tratta di una data legata alla considerazione ed al rispetto delle parti in causa, dai nostri collaboratori ai giocatori che potrebbero restare, a quelli in entrata ed in uscita. Non essendoci la certezza della presenza di un main sponsor, dobbiamo andare alla ricerca di risorse che ci permettano di creare uno zoccolo duro sul quale costruire la programmazione per la prossima stagione. Il nostro obiettivo è di raggiungere un livello di certezze economiche tale da poter partecipare al terzo campionato di serie A2 della nostra storia.”
La vendita del titolo sportivo? Sarebbe la sconfitta della città, non la mia o del Basket Ravenna. Possiamo contare su un popolo attento e vicino alle nostre vicende, che merita tanto e vuole trovare come e più di noi una strada per proseguire l’attività. Stiamo battendo tutte le strade possibili per riuscire nel nostro intento e siamo determinati a raggiungere l’obiettivo.”
Basketravenna.it
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