STELLA RIMINI: Amadori 16, Orsoni, De Martino , Verni, Naccari 6, Ghinelli, Pinto 2, Distante 4, Foschi 8, Del Turco 16, Bomba 9. All.: CASOLI Roberto.
CESENA BASKET 2005: Montalti 9, Romano 9, Rossi Filippo 12, Martini, Evangelisti , Rossi Federico 2, Soldati 10, Benzi 3, Dell’Omo 10, Cacchi, Dal Monte.
All.: DOMENICONI Gilberto.
Arbitri: Macellaro e De Luigi (Rimini)
Non riesce a Cesena il colpaccio sul sempre insidioso campo della Stella Rimini nella prima di campionato giocata venerdì sera nella ormai “famosa” palestra di via Fantoni dove, storia insegna, si vince solo giocando partite maiuscole. Infatti, pur giocando una discreta gara, coraggiosa e attenta, alla fine si è rimasti con in mano un pugno di mosche, respinti proprio sul più bello dai giallo-blu di casa, indubbiamente più esperti e smaliziati nel giocare meglio i palloni decisivi. Rimini parte aggressiva e un pò sopra le righe tanto da accumulare ben 10 falli in meno di un quarto, mentre Cesena costruisce buone manovre ma è completamente fuori registro nelle conclusioni dal campo e si tiene a contatto con una interminabile litania di tiri liberi. Rimini è invece molto più precisa e al via del secondo quarto e prova a scappare producendo qualche strappo in sequenza senza però provocare danni irreparabili. Il suo vantaggio oscilla fra i 4 e un massimo di 10 punti, ma la sensazione è che la partita non abbia ancora un padrone dichiarato e che la seconda parte di gara riserverà ancora ampio spazio all’equilibrio. E’ una sensazione più che giusta perchè la trama prosegue senza troppi sussulti e allo scoccare dell’ultimo intervallo tra le due squadre la distanza è di appena 4 punti. Cesena produce il suo sforzo maggiore pressando i padroni di casa a tutto campo, arriva subito a – 2 ma non riesce nella operazione aggancio, sbagliando ancora alcune facili conclusioni e concedendo il fianco ad un paio di giocate d’astuzia dei padroni di casa che si mettono in tasca la pur piccola dote garanzia del successo finale. E’ un finale che lascia l’amaro in bocca per via di una occasione certamente sprecata, alla luce della buona prestazione della squadra che ha avuto il torto, purtroppo per nulla secondario nel nostro sport, di sbagliare troppe conclusioni (anche facili e ben costruite) che alla fine amplificano ulteriormente i rimpianti.
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