expr:class='"loading" + data:blog.mobileClass'>
Periodico giornaliero sportivo - Autorizzazione del Tribunale di Forlì - Registrato al n° 3309 della Cancelleria

Editore e Caporedattore: Simone Feroli
Direttore Responsabile: Roberto Feroli

Cerca nel blog

sabato 6 agosto 2016

FO - Basket, Unieuro: alla scoperta di Wayne Blackshear

Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: Fabio Bongi, tosco-romagnolo. Nativo e residente a Pistoia: ma alle spalle 4 anni di lavoro a Cervia e soprattutto la residenza in Romagna – dove ha messo sù famiglia – da 14 anni. Circostanza che lo ha “avvicinato” alle vicende cestistiche forlivesi, che segue da sempre con attenzione. Bongi è da 8 anni assistent-coach e “profeta in patria” a Pistoia: a fianco per molti anni di Paolo Moretti, nella scorsa stagione ha aiutato Enzo Esposito a realizzare un’annata “aitante”. Bongi ci parla di Wayne Blackshear. Lui che, insieme allo staff di Pistoia, “l’ha avuto e voluto” alla sua corte nella passata stagione.


Erano anni che lo avevo individuato. Prenderlo e averlo mi parve un colpo da mille e una notte. Davvero scende in A2? Non sono del tutto d’accordo con questa sua “scelta di carriera”, buon per Forlì, perchè questa è una grande “presa”. Anzi, una grandissima “presa”. Vacci piano, questa è la città di Aurelio Saffi e Terrence Roderick.
Indubbio che Blackshear nel corso della stagione scorsa abbia dimostrato di non aver ancora del tutto completato il suo percorso di adattamento al basket europeo. Contrariamente a Roderick, che da questo punto di vista è un giocatore evoluto. Ciò detto, con il dovuto rispetto per Roderick, con Blackshear stiamo parlando di un giocatore di rango diverso e superiore. 
Che giocatore è Blackshear?
E’ un “3” con fisico e tecnica che in A2 lo possono portare a giostrare senza problemi anche da “2” e da “4”. Teoricamente è un attaccante. Anche se le statistiche dello scorso anno dicono il contrario, ha tiro, e del resto questo è uno che in High School scriveva dei 35. Certo, giocare 2 mesi con un polso in disordine non lo ha aiutato… Ovviamente però la sua caratteristica più impattante è in quel fisico, che gli consente di “andare al ferro” a qualunque latitudine: A2, A, Eurolega, Nba. Non scherzo, e ve ne accorgerete presto. Viene da una Summer League in cui è andato bene. Certo, dopo la “cura Pitino”, di cui ti parlerò, è un giocatore più equilibrato e di sistema, e questo nel bene e nel male. 
Cura Pitino?
E’ risaputo che i 4 anni con Rick Pitino a Louisville abbiano inciso sullo stile di gioco di Blackshear. Prima del college era un iper-irruento, un bomber esuberante… dopo la “cura” è diventato quello che oggi chiamiamo un “giocatore di sistema”. Knowles, l’altro americano che avevamo a Pistoia lo scorso anno, ha 3 anni in più di Blackshear. I due li abbiamo “ricongiunti” dopo che erano stati assieme proprio a Louisville, condividendo sangue e sudore con Pitino. Knowles, che peraltro l’anno scorso “ha aiutato” e “ci ha aiutati con” Blackshear, ci ha confessato che talvolta Pitino con Wayne ci andava giù pesante… 
Garelli vuole che difendano…
Non c’è problema: l’ho visto coi miei occhi in un quarto periodo contro Pesaro letteralmente cancellare dal campo Austin Daye. Un animale. 
E fuori dal campo?
Wayne è un ragazzone che non è ancora uomo. Di ottima famiglia, educato, uno di quei tipi che azzardo a dire non ti daranno mai un problema. Qualche buona abitudine, ama stare a casa, è perennemente connesso con la fidanzata… qualcun’altra meno buona, tipo qualche fuga al fast food, resa più inopportuna da un fisico incline a prendere qualche chilo. 
Difetti?
Al momento ho visto sprazzi straordinari, ma non l’ho visto pronto ad essere un giocatore che, perlomeno a livello di Serie A italiana, “inverte un trend”, anche se anno scorso un paio di finali ce li ha risolti lui. L’ambientamento a Pistoia, per un bimbo che usciva dagli States per la prima volta in vita sua, ha necessitato di un periodo fisiologico. Ecco, credo che per lui in questo momento sia molto importante stare bene in un ambiente, trovarcisi a suo agio, per poter fare un salto di qualità definitivo. A mio giudizio, ad oggi non va sovraccaricato di responsabilità, non sarebbe positivo farlo sentire troppo importante. No, ad oggi non lo vedo come un go-to-guy puro. Nell’ambiente giusto e nella squadra può però diventarlo. Al momento, secondo me Blackshear rende meglio se i riflettori sono puntati su qualcun altro.Chi può ricordare?
Prendete come riferimento un Micheal Hicks giovane: Hicks era probabilmente più talentuoso, questo è più quadrato. 
Domanda banale: perchè a Pistoia non l’avete tenuto?
L’avremmo tenuto, ma alle nostre condizioni, che non erano quelle della sua agenzia. Questo è tutto. E buon per voi.

Ufficio Stampa
foto Zimbio.com

La voce dei tifosi di Anna Mazzotti
Gli impegni precampionato dell'Unieuro

Nessun commento:

Posta un commento

Ci riserviamo il diritto di non approvare o di cancellare i commenti che:
contengono linguaggio volgare, attacchi personali di qualsiasi tipo o commenti offensivi rivolti a qualsiasi gruppo etnico, politico o religioso;
contengono spam o link a siti esterni; sono palesemente fuori tema; promuovono attività illegali;
promuovono specifici prodotti, servizi o organizzazioni politiche;
infrangono il diritto d'autore e fanno uso non autorizzato di marchi registrati.