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giovedì 28 luglio 2016

FO - Calcio, Forlì: parla l'ex bandiera Lodovico Conti. "Il calcio, ai miei tempi..."

Forlì Fc: In attesa del 4 agosto, quando il Forlì di Massimo Gadda saprà finalmente con certezza se verrà ripescato o meno in Lega Pro (qui i nomi dei club ripescati), facciamo un salto nel passato di circa 40 anni e andiamo a trovare una bandiera, un grande difensore che ha vestito la casacca biancorossa per 181 volte,  nonchè forlivese doc: diamo il benvenuto a Lodovico Conti, stopper e protagonista del Forlì dal campionato 66/67 al 73/74.

Dopo aver vestito la maglia del Forlì per otto campionati di fila, quali ricordi porta nel cuore ancora oggi?
"Senza dubbio la stagione '67/'68 quando vincemmo il campionato dilettanti e tornammo in serie C; era il Forlì di Bonadonna, Tisselli, De Lorenzi, Alberti e Paglionico per citarne alcuni ed eravamo quasi tutti di Forlì. Fu una gioia immensa ed incredibile, c'era un attaccamento alla maglia che ormai non si trova più al giorno d'oggi, lo spirito di gruppo era grande e poi sicuramente il fatto di essere tutti forlivesi aveva la sua importanza. Infatti anche fuori dal campo si viveva insieme. Bello fu poi tornare da Urbino all'ultima di campionato e trovare tutta la gente in piazza che ci aspettava per la festa. Sono cose che non si dimenticano".
Segue ancora il Forlì e le sue vicende extra calcistiche?
"Ti dico la verità, allo stadio vengo veramente poco, mi sono lentamente allontanato dal mondo del calcio giocato, forse per mancanza di stimoli o di voglia; sicuramente preferivo essere protagonista sul campo e quando ho smesso, anche se ero giovane, perchè avevo 24 anni, vedere le partite dalla tribuna non mi trasmetteva più niente. Ovvio però che il mio pensiero è sempre rivolto ai biancorossi e sia sui quotidiani che su internet seguo le varie vicende. Ora siamo in attesa di questo verdetto che potrebbe riportarci tra i professionisti, speriamo bene".
Che opinione ha del calcio di oggi?
"Diciamo che è un calcio completamente diverso da quando giocavo io; una volta il primo pensiero era quello di divertirsi, di stare bene e fare gruppo fra di noi, mentre oggi i soldi e la fama travolgono tanti giovani che alla fine non arrivano da nessuna parte e si perdono per strada. Ai miei tempi il calcio non era ancora una base solida su cui costruire la propria vita, io infatti mi preoccupai di trovare un lavoro stabile e piano piano il calcio passò in secondo piano".
La ringraziamo per la sua disponibilità e mi raccomando: continui a seguire la nostra squadra del cuore.
"Sono io che vi ringrazio per esservi ricordati di me e faccio un saluto a tutti i lettori di Sportinromagna.it; voglio inoltre ringraziare Giovanni Brunelli che tutti gli anni organizza le cene delle vecchie glorie del Forlì: sono momenti bellissimi di ritrovo per tutti noi che ci riportano alla mente ricordi passati!".

Matteo Tartaretti
per la foto si ringrazia Franco Pardolesi

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