Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: 4 giugno 2016, PalAhrcos Cento. Gara 3 finale playoffs serie B. Benedetto XIV Cento 73-Unieuro Forlì 66.
"E va bene così, senza parole". V. Rossi
Senza parole. Così si rimane dopo una partita come quella di sabato
sera a Cento. E non va per niente bene, così. Una partita da vincere, per chiudere in scioltezza una serie che si era messa benissimo, con Forlì sul 2 a 0.
Una partita che vedeva il tutto esaurito nel piccolo PalAhrcos, con forte presenza (quanti ??) di tifosi forlivesi. Una partita che invece ha preso quasi subito una piega sbagliata che alla fine ci ingarbuglia in una matassa impossibile da districare.
Ancora una volta giocatori dimenticati in panchina, mentre chi è in campo (soprattutto durante l'ultimo parziale) si sfinisce e si spreme, fatto gravissimo considerando che lunedì si gioca nuovamente.
Ultimo quarto terribile, con un 20-7 che grida vendetta e gioco fermo e prevedibile. Giocatori che provano a vincerla individualmente, ma mancando di freschezza e conseguentemente di lucidità si incartano in situazioni senza costrutto né senso. Per tre quarti abbiamo retto, anche prendendo vantaggi cospicui, poi regolarmente dilapidati. Zero palle recuperate in 40 minuti, a quanto pare, sono un indicatore, come lo sono i 20 rimbalzi in più per la Tramec che, con fenomeni viventi come Benfatto, Bedetti e Andreaus riescono a dominare (??) sotto i tabelloni. E come lo sono, se proprio vogliamo parlare chiaro, i 24 tiri liberi concessi a Cento contro i 9 per i forlivesi. Arbitraggio altamente inguardabile, che permette alla Tramec un gioco intimidatorio e pesante, senza adottare lo stesso metro con la sponda forlivese. 73 a 66. E' andata male, certo. Lunedì si rigioca, senza tifosi forlivesi: a causa di intemperanze e fumogeno (inutile, incomprensibile e piuttosto stupido, viste le conseguenze) i colori biancorossi presenti sugli spalti saranno solo quelli centesi, sperando che i ragazzi in campo trovino dentro di sé gli stimoli e gli incitamenti a cui li abbiamo, con tanto entusiasmo, abituati fino ad oggi. 2 a 1, non è finita. Si combatte di nuovo, 6 giugno, ore 21, sempre al PalAhrcos.
Si lotta con convinzione perché, per dirla con il grande Alì, quello che volava come una farfalla e pungeva come un'ape: "non c'è niente di male a cadere. E' sbagliato rimanere a terra".
Anna Mazzotti
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