Quattro chiacchiere con..

lunedì 16 maggio 2016

FO - Basket, Unieuro: La voce dei tifosi di Anna Mazzotti

Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: 15 maggio 2016, PalaFiera Forlì. Gara 1 semifinali playoffs serie B. Unieuro Forlì 61-Gessi Valsesia 68.
"Le pieghe amare intorno alla bocca sono il primo segno della sconfitta". E. Hemingway.


Pieghe amare. E non solo agli angoli della bocca. Piega amara ha preso la semifinale dei playoffs per l'Unieuro, che nella prima partita casalinga subisce una penosa sconfitta contro un gruppo di ragazzi impertinenti e grintosi, i quali se ne infischiano allegramente del pronostico e del famigerato "sulla carta" e saccheggiano a man bassa il forziere biancorosso.
Mai veramente in partita i forlivesi, che, davanti a 2400 tifosi allibiti, confezionano una delle peggiori prove di quest'anno. All'aria il primo vantaggio del fattore campo, alle ortiche l'essersi riposati una settimana in più dei Vercellesi, e alla malora i proclami che strombazzavano un 3-0 senza appello né pietà. Ma quello che fa più paura è l'atteggiamento negativo e rinunciatario, la confusione di gioco e di scelte che emerge da questa disgraziata partita, e che non può avere come unica giustificazione l'assenza (pur pesantissima) di Seba Vico. Si sono visti in campo più pasticci e più orrori di quanti i tifosi potessero sopportare e, di conseguenza, alla fine i fischi sono arrivati; fatto questo non positivo e certamente eccessivo, visto che martedì si rigioca e c'è la necessità assoluta di vincere, per poi partire per Borgosesia e giocarsela nel fine settimana.
I ragazzi Gessi (quasi tutti nati negli anni '90) hanno meritato di vincere, la squadra arancionera ha carattere, energia ed incoscienza tipica di chi non ha nulla da perdere e macina gioco e soluzioni tattiche in leggerezza e tranquillità.
Forlì arranca, fatica, soffre, sbaglia, commette sciocchezze ed errori uno dopo l'altro, brontola con gli arbitri (tremendi come la pizza tonno e nutella...), difende male e segna pochissimo da 3 (2/15, alè alè), stecca clamorosamente canestri già fatti e alla fine della storia si becca anche, come già detto, le proteste del pubblico esasperato. Buono Pignatti, ma è stato troppo a sedere e non si capisce il perchè. Buoni Bonacini e Rotondo, per il resto è notte fonda, e non solo in campo.
E adesso? Si guarda a martedì sera, ore 21, PalaFiera.  Pareggiare i conti per andare a Borgosesia a combattere come se non ci fosse un domani, ma soprattutto per dimostrare che siamo in grado di scacciare i fantasmi che ci perseguitano in casa nostra e per trovare unità e concentrazione in vista della fase successiva, verso la quale Piacenza sta  già veleggiando a tutto gas...

Anna Mazzotti

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