Femminile Rimini Calcio: La maglia della Femminile Rimini e la cornice dello stadio Romeo Neri emozionano. E Dania Lampredi, attaccante classe '76 recentemente approdata in biancorosso, non è potuta sfuggire a questa seduzione.
Eppure ne ha disputate di stagioni l'attaccante, romagnola doc, tra serie B (Ravenna e Coriano), C (Castelvecchio, Coriano, Federazione sammarinese, Calcio Ponente) e pure calcio a 5 nella cavalcata trionfale del Gabicce Gradara in C. Dopo un anno e mezzo di inattività, la punta è tornata a calcare le scene del calcio a 11 con la maglia a scacchi biancorossa nel successo targato Fiumana contro la Folgore Mirandola (1-0). “E' stato emozionante, ho sentito ancora tutto il pathos e la tensione tipica di questi momenti – afferma Lampredi - potevamo fare meglio e segnare più reti, abbiamo avuto diverse occasioni per arrotondare il punteggio”.
Due sono capitate nei piedi dell'attaccante di Santa Maria del Piano. “Nella prima palla che mi sono ritrovata sul destro, avrei dovuto cercare il secondo palo, invece ho tirato addosso al portiere, che così ha respinto. Nella seconda in realtà avrei segnato, peccato l'arbitro abbia fischiato precedentemente il fuorigioco”.
Lampredi racconta il suo ritorno di fiamma nel calcio. “La passione l'ho sempre avuta, da piccola calciavo da sola la palla contro al muro, purtroppo ho dovuto smettere per motivi lavorativi. Poi, il presidente Montebelli, persona con la quale sono amica e provo grande stima e fiducia oltre ad aver giocato assieme al Castelvecchio, mi ha proposto di venire a fare qualche allenamento. Una volta arrivata qua, mister Zeno Lisi mi ha coinvolto talmente tanto che non ho saputo dire di no. La voglia è tanta, certo la fatica si sente in un campo così grande, è vero che sono abituata per le maratone, ma non è lo stesso tipo di corsa”.
D'altra parte, appena conosci la Femminile Rimini, te ne innamori. “Il gruppo è molto giovane, mi sono trovata subito bene e pur essendo la più grande, non mi sento la chioccia, certamente cercherò di dare una mano, tutta la mia disponibilità e l'impegno per questa nuova realtà”.
Pur non essendo un cecchino, Lampredi non si ferma mai e corre per quattro. “Non sono mai stata egoista, forse per quello non sono mai diventata un vero bomber, mi definisco soprattutto una punta di movimento. In passato, considerando la velocità, ho giocato spesso sull'esterno. Il ricordo più bello in carriera? Il ripescaggio in serie B con la maglia del Coriano”.
Ufficio Stampa
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