Forlì Fc: Alla faccia di chi diceva che non sarebbe stato un campionato combattuto. O di chi, fino a poco tempo fa affermava che al massimo si sarebbe potuto lottare per il secondo posto perché oh, quella è una corazzata, con tutti gli sponsor che hanno!
E invece la classifica è chiara: Parma 61, Forlì 54.
La graduatoria attuale conferma che il pallone è imprevedibile, e chi si erge a grande masticatore di calcio dovrebbe saperlo. Magari il Parma riprenderà il cammino e vincerà il campionato a mani basse, perché si è chiusa oggi la venticinquesima giornata su trentotto in programma e c'è ancora parecchio da trottare, ma i due pareggi consecutivi del Parma (0-0 al "Tardini" col Mezzolara, 1-1 sul campo della Correggese), sette complessivi, dimostrano che i ducali non sono marziani, oltre a frenarne la corsa. Certo, gli uomini di mister Luigi Apolloni ancora non hanno perso una partita, ma la presunzione è una brutta bestia: se si è capace di domarla, si stravince, se non ci si riesce...decidete voi.
Ora è facile affermare che vedere un Forlì che lotta là davanti per la promozione è scontato e che tutti - tifosi e addetti ai lavori - ci credevano (te l'avevo detto!), ma in pochi ci hanno creduto veramente fin dall'inizio: salire sul carro ora è bello e divertente oltre che essere lo sport nazionale.
Peccato solo che i tifosi non seguano più i galletti come la scorsa stagione, sicuramente scottati dalla retrocessione e dal mancato ripescaggio in LegaPro, ma il pubblico tornerà. La ricetta è la vittoria. Date ai tifosi qualcosa per cui gioire e loro vi ripagheranno presentandosi la domenica ai botteghini. Date ai tifosi una partita di cartello e loro ci saranno, specialmente a Forlì, dove il basket fagocita tutto e tutti e lascia soltanto le briciole agli altri sport. A partire magari da domenica 21 febbraio alle ore 14.30 quando al "Tullo Morgagni" arriverà proprio il Parma guidato dall'ex Daniele Melandri, per quella che sarà la madre di tutte le partite. All'andata i biancorossi fermarono il Parma e il match si chiuse a reti inviolate, al ritorno i ragazzi di mister Massimo Gadda avranno l'occasione per fare la voce grossa.
Arrivare allo scontro diretto con sette punti da recuperare sarà uno svantaggio? Chiedete a Carlo Ancelotti: la sua Juve nel campionato 1999-2000 dilapidò un vantaggio di nove punti quando lo scudetto era già cucito sulle maglie bianconere, strappato poi dalla Lazio. E' normale che la pressione sia tutta su chi scappa e non su chi insegue.
E' tempo inoltre che il Forlì si scrolli di dosso Sebastiano Rossi e Vulcano Bianchi, la quasi serie B o la partita di Coppa Italia con il Milan di Capello: a guardare spesso troppo indietro viene solo il torcicollo e non si cresce mai: la storia serve per migliorare, non per cullarsi. Se parlate con i tifosi del Milan vi raccontano sempre di Schiaffino e Van Basten? Improbabile . E' (anche) la mentalità che fa la differenza. La storia va rispettata e usata per crescere.
E magari, con i soldi della cessione di Ercolani al Manchester United, qualcosina in più da spendere per la prossima stagione ci sarà.
Simone Feroli
foto Zimbio.com
Le pagelle di Clodiense-Forlì
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