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venerdì 11 dicembre 2015

FO - Calcio, Forlì Fc: nessuna sorpresa, è Turchetta il giocatore del mese

Forlì Fc: Galeotto, un post sulla pagina Facebook del Forlì Fc, apparso nel pomeriggio di ieri. Un post che ha anticipato la proclamazione di Gianluca Turchetta come giocatore del mese di novembre del club biancorosso.
Questo il comunicato del club di viale Roma:
Ieri mattina Gianluca Turchetta ha ricevuto il premio come miglior giocatore del F.C. Forlì nel mese di Novembre.
A consegnare il premio Morena Flamigni, del ristorante pizzeria “Da Scarpina”. Da 30 anni sinonimo di eccellenza gastronomica nel panorama forlivese, “Da Scarpina” è il partner del F.C. Forlì che ha ospitato l’evento nella nuova sala da poco rinnovata.
Il giovane attaccante, nato nel 1991, non ha nascosto la soddisfazione per il premio ricevuto: “Sono contentissimo e molto soddisfatto, vuol dire che sto facendo qualcosa di importante”.
Il numero dieci biancorosso, arrivato dalla Lega Pro, spesso fa la differenza in campo: “Sinceramente non mi aspettavo di partire così. Scendere di categoria può essere un’arma a doppio taglio, perché anche se ti dicono che sei un giocatore di altre categorie, poi lo devi dimostrare, è il campo che parla. Mentalmente pensavo di pagarlo di più questo passo indietro. Invece mi sono messo subito nella mentalità di dover fare la differenza, come gli altri over della nostra squadra. Molti miei compagni potrebbero giocare nei campionati superiori”.
La società biancorossa ha dato a Turchetta la tranquillità di cui aveva bisogno: “Al Forlì stanno costruendo qualcosa di importante. Già adesso si inizia a parlare del prossimo anno con il campionato che ancora deve finire, vuol dire che ci sono basi solide. Qui si sta bene, non possiamo lamentarci di nulla, le strutture, la società, è tutto solido. La serenità e la solidità di una società che ti apprezza prima di tutto come persona sono fattori importantissimi”.
Il giovane attaccante ha scelto di giocare sotto San Mercuriale anche per la presenza del mister Massimo Gadda: “Ha allenato squadre della zona e molti miei amici lo hanno avuto come allenatore. Nessuno parla male di lui, sia come stile di gioco che come persona, questo sicuramente mi ha spinto a venire qui”.
Il Forlì, che nelle ultime due partite ha ottenuto due pareggi, potrebbe aver risentito dei cambiamenti al calendario: “Abbiamo finito il tour de force, quando giocavamo praticamente una volta al giorno. I ritmi sono cambiati e forse ne abbiamo risentito. A Ravenna abbiamo perso due punti, ma domenica sorsa contro il San Marino è stato un punto guadagnato, visto che abbiamo pareggiato all’ultimo secondo”.
A seguire Gianluca dagli spalti c’è spesso papà Franco, campione d’Italia con l’Hellas Verona nel 1984/1985: “Erano due anni che non mi poteva seguire perché sono stato in giro per l’Italia. È la persona che può darmi consigli e può criticarmi. Spesso sono più le critiche, perché è imparziale”.
I galletti domenica affronteranno in trasferta la Sammaurese, che attualmente si trova al 12° posto in classifica.



Il Direttore Sportivo, la società e il mister sono riusciti a costruire una squadra di giocatori che dovevano rilanciarsi e forse siamo all’ultima occasione per farlo.
Il direttore mi ha fatto spegnere il cellulare, non so se lo sapete.
Non ci penso perché magari poi faccio un errore.
Quella di Baldinini è una scelta, va a vincere il campionato, non è più un ragazzino, ha una famiglia. Sono scelte che si devono accettare. A livello di gruppo si perde un punto di riferimento, potrà arrivare qualcun altro o potremmo compensare noi quella posizione.
Abbiamo finito il tour de force, quando giocavamo una volta al giorno. Cambiando un pochettino i ritmi lo abbiamo un po’ pagato. Col Ravenna abbiamo perso due punti, ma domenica è un punto guadagnato.
La rincorsa al Parma, noi stiamo facendo il nostro campionato. Loro non hanno ancora perso una partita, fanno fatica a pareggiare figuriamoci a perdere. Non bisogna guardare la classifica, è una squadra che non ha perso punti nel girone di andata, figuriamoci in quello di ritorno se si rinforza. Dobbiamo fare il nostro campionato senza guardare la classifica.
Io penso che solo i risultati possono portare gente allo stadio e dare più visibilità a questa società.
Penso che nella mia carriera non mi abbia regalato nulla nessuno. Sono partito dal Cesena iniziando a giocare nella Primavera e trovando poco spazio in tutto il settore giovanile. Ho trovato una figura come il mister Campedelli che mi ha fatto crescere come giocatore, mi ha dato fiducia fin da subito. E mi ha fatto sentire giocatore e mi ha aiutato assieme alla mia famiglia. Lui lo devo ringraziare tanto perché anche nei momenti di difficoltà era sempre positivo e mi aiutava sempre.
Mio papà mi dice che devo fare goal, anche se non è nelle mie qualità, che l’attaccante deve segnare perché contano quelli la gente si ricorda i goal. Però non può rimproverarmi nulla e non lo faccio neanche io al termine di una partita. Penso di aver dato tutto e l’unica pecca è che segno poco e nel calcio contano i goal.
Non posso giudicare il Parma. Noi siamo un gruppo molto unito. Qua sono state selezionate dallo staff prima le persone. Fare una rincorsa come la nostra deve passare attraverso un buon gruppo e lo siamo. Lo abbiamo dimostrato perché in questi tre mesi abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. Ora dobbiamo continuare così, perché sennò alle prime difficoltà rischi di sfaldare tutto.
Mi diverto, e penso che sia alla base. È giusto che ci lasciamo andare anche a cose divertenti dopo mesi di lavoro e sacrificio. È giunto che la gente parli di noi.
Sono molto amico di Stephan El Sharaawy, è una bravissima persona, parliamo di calcio e mi da anche dei consigli. Giochiamo in un ruolo simile, anche se lui è un po’ più bravino di me.
Io son convinto che mettere il compagno davanti alla porta per segnare sia altrettanto importante che fare goal. Però nelle statistiche si considerano i goal, quindi se miglioro anche in quella fase è il mio salto di categoria.


foto Ufficio Stampa

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