Forlì Fc: "Chi vince festeggia, chi perde spiega". Questa è una frase pronunciata qualche anno fa da Julio Velasco, famoso nonché vincente allenatore di volley. A festeggiare, al termine del doppio confronto dei playout, è la Pro Piacenza, grazie al 2-1 in Emilia e allo 0-0 odierno. Chi spiega invece è il Forlì. I biancorossi devono spiegare come non si riesce a mettere ko una squadra come quella piacentina che, nelle due sfide di playout, è stata palesemente inferiore ai biancorossi.
O come si può pareggiare in casa per 1-1 col Savona e perdere per 3-1 a San Marino, giocandosi di fatto la salvezza diretta. Per questo ci sarà tempo. E, comunque, si parla di calcio.
Prima del fischio d'inizio i tifosi - 1700 - si fanno sentire, con una bella coreografia composta da cartoncini biancorossi e bandierine biancorosse. In mezzo al campo, durante il riscaldamento delle due sfidanti, faceva bella mostra un galletto, simbolo del Forlì.
A fine partita sono arrivati in sala stampa Aldo Firicano e Nicola Capellini.
Aldo Firicano. Non ce l'abbiamo fatta. Ci abbiamo provato con forza ma c'è mancato il guizzo. La superiorità nostra in queste due partite è stata abbastanza evidente. Oggi abbiamo fatto una buona partita, dimostrazione che non ci meritavamo la retrocessione. Probabilmente non siamo retrocesso oggi, ci è mancato qualcosa nello sprint finale. Abbiamo tanti rimpianti, c'è amarezza. Mi dispiace tanto perché la società, il pubblico e la squadra non merita la serie D. Spero che in qualche modo la squadra torni in LegaPro. Mi auguro di tornare qui anche tra un mese, ora è tutto buio e mi auguro che il Forlì in prossimo anno sia ancora in LegaPro. Ci ho sperato. I ragazzi oggi hanno dato tutto, con l'arbitraggio che è stato un po' a singhiozzo. Provo un'amarezza profonda, questa squadra si doveva salvare, in questo ultimo mese e mezzo abbiamo toccato più volte la salvezza diretta. E' una mia grande sconfitta personale.
Nicola Capellini. C'è tanta delusione. Ci credevamo e abbiamo dimostrato di essere sueriori ma questo è il calcio. E' un peccato, anche perché abbiamo dimostrato di meritare la LegaPro. A Forlì mi sono trovato bene, mi dispiace per come è finita, mi sarebbe piaciuto salvarmi e rimanere qua. Vediamo cosa succede.
La partita? Il Forlì domina e si fa pericoloso più volte con Capellini e Melandri, ma il portiere avversario non raccoglie mai il pallone dalla propria porta. Gli avversari si affacciano timidamente dalle parti di Scotti con l'ex Lazio e Fiorentina non corre mai pericoli.
I playout dicono che il Forlì retrocede in serie D, ma nei giorni scorsi il presidente Stefano Fabbri ha annunciato che darà battaglia. Il ripescaggio in LegaPro potrebbe essere una opzione concreta.
Tabellino (fonte ForliFc.com)
FORLÌ (4-3-1-2):
Scotti; Jidayi (75° Pettarin), Catacchini (C), Drudi, Pastore; Casini, Arrigoni T. (84° Fantoni), Hamlili; Capellini (71° Rosafio); Morga, Melandri.
A disposizione: Casadei, Arrigoni L., Fantini, Turi.
Allenatore: Aldo Firicano.
PRO PIACENZA (4-3-3):
Alfonso; Castellana, Silva, Bini, Sanè; Schiavini (84° Sall), Bacher, Silva, Barba; Matteassi (C), Speziale (80° Caboni), Alessandro.
A disposizione: Iali, Petrini, Mascolo, Marmiroli, Giovio.
Allenatore: Arnaldo Franzini.
Arbitro:
LORENZO ILLUZZI, della Sezione Arbitrale di Molfetta (Ba).
Assistenti Arbitrali:
LORENZO ABAGNARA, della Sezione Arbitrale di Nocera Inferiore (Sa);
FRANCESCO SEMPERBONI, della Sezione Arbitrale di Bergamo.
Quarto Ufficiale:
EMANUELE MANCINI, della Sezione Arbitrale di Fermo.
AMMONITI:
Casini, Hamlili, Pastore, Drudi (F),
Sanè, Bini (2 volte), Bacher, Alfonso, Caboni (P)
ESPULSI:
Groppi (F) vice allenatore al 55° per proteste;
Bini (P) per doppio giallo al 83°
TIRI IN PORTA: 5-0
TIRI FUORI: 3-2
FUORIGIOCO: 2-4
CORNER: 10-3
RECUPERO: 1' - 6'
Simone Feroli
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sabato 30 maggio 2015
FO - Calcio, l'incubo del Forlì è diventato realtà: è serie D
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