Cmc Ravenna: Si era messa male, sabato scorso contro l'Altotevere, perché la stanchezza era calata sulla Cmc visto che l'ennesima battaglia nel giro di dieci giorni si era fatta sentire sul rendimento generale e soprattutto della ricezione. Coach
Kantor, allora, si è girato alla propria destra ed ha chiamato
Rafail Koumentakis, uno che non sarebbe mai entrato in campo se non in caso di stretta necessità. A parte i problemi al piede destro ("
anche oggi, giorno di riposo - dice Rafa -
sono andato a Ravenna33 a proseguire la terapia"), infatti, Koumentakis aveva appena smaltito la febbre che gli aveva impedito di essere a disposizione tre giorni prima, in Challenge Cup.
Pur lontano dalla miglior forma Koumentakis, novello Lazzaro, si è alzato ed ha..schiacciato, ma soprattutto ha sistemato la ricezione della Cmc: "
Ho fatto il possibile, visto che non sto ancora benissimo, ma alla fine è stato fondamentale riuscire a vincere alla fine di un ciclo terribile di partite nel giro di due sole settimane. Probabilmente era stata migliore la prestazione di Latina, ma questa volta è arrivata la vittoria e siamo tutti felici. Adesso ci aspetta un mese intero di lavoro in palestra e partite solo alla domenica, così alla ripresa della Challenge Cup ci presenteremo in ottime condizioni".
La Cmc a tutti i livelli (società, tecnici, giocatori, tifosi) tiene molto a proseguire l'avventura europea. Rafail, se possibile, ancora di più perché, in caso di passaggio alle semifinali, avrebbe grosse possibilità di trovare dall'altra parte della rete gli storici compagni dell'Ethnikos Alexandroupolis. squadra della sua città. "
Siamo più vicini alla Turchia che al centro della Grecia - spiega -,
nell'Ethnikos giocano ancora almeno 4 ragazzi che hanno fatto con me tutta la trafila delle Giovanili arrivando in prima squadra. Mi piacerebbe tantissimo tornare a casa da avversario, ma ci sono due ostacoli da superare: la Stella Rossa per noi, il Benfica Lisbona (greci leggermente favoriti, ndr) per loro".
Roburcosta.it
foto Roburcosta
Ipse dixit
Non resta, in sostanza, che gettare il cuore oltre l'ostacolo. Proprio come ha fatto
Koumentakis sabato scorso.
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