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giovedì 19 giugno 2014

Forlì e Cesena, che occasione!


Forlì e Cesena hanno una ghiotta occasione. Il Forlì, attraverso i playout, ha conquistato la salvezza/promozione nella LegaPro Unica. Il Cesena, vincendo i playoff è tornato, dopo due stagioni di assenza, in serie A.

Il Forlì, al di là della disponibilità economica, dovrà fare un piccolo, o forse grande, sforzo. Perché? E' presto detto. Per una città come Forlì la terza serie è il minimo. Altre realtà vicine a noi come Ravenna, Cesena e Rimini hanno calpestato i campi di serie B e, il Cesena, anche di serie A. Perché, allora, non il Forlì? Trenta e passa anni fa col mitico Vulcano Bianchi come presidente, i galletti andarono vicini alla serie B. Ora è il momento di fare il salto di qualità.
Certo, il prossimo allenatore dei biancorossi non potrà contare su un attaccante come, ad esempio, Francesco Virdis, fresco sposo del Monza con un ingaggio di - si dice - 100 mila euro all'anno, cifre a mio avviso improponibili. Ma qualche prestito dalla vicina Cesena - come peraltro succede da tempo - e, perché no, da qualche altra squadra di serie A, unito all'occhio lungo del direttore sportivo Massimiliano Menegatti, possono portare alla costruzione di una rosa di qualità ad un costo relativamente basso: come dire poca spesa, molta resa. Ce la farà la società di viale Roma a fare il salto di qualità? I tifosi, ovviamente, se lo augurano. Sulla dirigenza biancorossa pesa una responsabilità niente male.


Ma probabilmente la responsabilità maggiore ce l'hanno i dirigenti del Cesena. Tornare in serie A dopo sole due stagioni è già di per sé un'impresa. Tornarci dopo la stagione 2011-2012 che vide la retrocessione di una squadra un po' fighetta - Adrian Mutu, un lusso - e con un Candreva lungi dall'essere un uomo mercato a livello mondiale, dà l'idea che il Cesena sia ancora più solido rispetto al recente passato. Un mister come Pierpaolo Bisoli che col bianconero addosso si sente ed è super ed un mercato tutto da vivere. Si parla di Massimo Ambrosini, il grande ex cresciuto nel vivaio del cavalluccio: avrà stimoli a sufficienza l'ex capitano del Milan? L'ultima stagione in A dovrà servire da monito: una squadra operaia per salvarsi, magari lanciare qualche giovane in prima squadra, valorizzare i più forti per poi venderli ed autofinanziarsi, come per esempio da anni fa l'Udinese. Una strada da percorrere, quella della massima serie, non facile, tutt'altro. Ma non scordiamoci che il Cesena e Cesena meritano il salto di qualità.

Forlì e Cesena, divise da pochi chilometri ma unite dallo stesso destino, ovvero quello di confermarsi e fare il salto di qualità, senza però strafare: che occasione ghiotta!

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